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Oggi- Storia del Collegio Filosofico Shan
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La Prima Generazione del Collegio Filosofico Shan

Parte 2

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Poco dopo, nella sequenza dinamica della Tradizione millenaria, arriviamo all’anno 2018, anno in cui, in occasione di una serata di Caccia all’Anima, tenuta da GT e Mariarosa G. compare un’allieva, Sara P., che contatta GT direttamente chiedendogli di approfondire “dei discorsi”.

Questo seme è stato l’innesco a cui ha seguito la costruzione da zero di una manifestazione Shan pura. GT decide allora di organizzare una serie di incontri serali con Sara P. e Mariarosa G. in cui trasmettere gocce di Tradizione in maniera non strutturata e ripetendo la modalità degli inizi di GB. Tra condivisioni intorno al fuoco di brani del Tai Saar i Mnai, di Hat e Leggende, questo ha gettato le basi per la costruzione di un Consesso istituzionalizzato, Hnahtu, in continuità con la fase precedente, che ha avuto la sua prima riunione il 19 dicembre 2020 con la Grande Esperienza di Sara P e Mariarosa G. e nel Tempio costruito dalle stesse nei locali della casa romana di GT e Mariarosa G.

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Da lì ha iniziato a crescere una nuova Manifestazione dell’Istituzione con le sue successive generazioni e gli stessi ciclici turbinii che avevano visto la nascita del CFL dall’impresa di GB.

Alla fase di espansione del Big Bang di GB, segue la naturale fase di contrazione e silenzio dell’Istituzione, negli anni di GT come unico custode rimasto, per poi porre le basi per una nuova fase di espansione, quale ora stiamo vivendo.

Siamo grati a ciascun Fratello che, a partire dalle prime fasi torinesi, fino a quelle del CFS di Roma, ha preso parte alla continuazione del filo della Tradizione invisibile ai più. Al viaggio di ognuno di loro, all’interno dell’Istituzione, per quanto alcune volte meteoritico, riconosciamo il senso più ampio di aver contribuito al più Grande Disegno conoscibile solo al POC.

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Dal 2021 al 2023 si sono susseguite nuove Grandi Esperienze e nuove uscite dall’Istituzione: Daniela S,, arrivata al III livello , Aldo O,, Domenico D,, Ivana M. che sono stati iniziati regolarmente, ma poi hanno ceduto alle pressioni esterne del mondo profano in una scelta iniziatica che non era ancora consolidata. Esattamente come avvenne negli anni ’70, da questo susseguirsi di passaggi, il Consesso Hnahtu sta prendendo sempre più un volto regolare.

Come filtro è stato scelto di utilizzare l’esperienza della One Experience, funzionale in questo tempo anche come premessa all’ingresso nell’Istituzione perché, essendo il gruppo piccolo, una Ke rà non è ancora possibile, ma con l’intento di avviare lentamente ogni ambito e passaggio istituzionali e aderire alla Tradizione, più che mai importante quanto più la deriva di Torino rischia di distorcere la purezza del messaggio originario.

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Una sera del 2022, GT chiama davanti al Tai Saar i Mnai in Tempio Sara P., Mararosa G. e Daniela S., allora allieve di II Livello e comunica loro di avere formalmente accettato di entrare nel cerchio degli Antichi.

Come per GB, anche nel suo caso, GT non arricchisce di contenuti questa comunicazione, forse per non nuocere oggettivamente alla ricerca personale di ogni Shana il senso più profondo del ruolo dell’Antico, forse perché, insito nell’Antico stesso c’è l’inevitabile immortalità che trascende i confini dell’esperienza dell’essere umano in cui abita in quel momento e la mancanza di rilevanza della sua esperienza personale. Ciò che evidentemente occorreva era semplicemente dare comunicazione all’Istituzione dell’esistenza di un Antico.

Il CFS riconosce nel suo attuale Gabaon e nell’Antico GT il prezioso ruolo di aver mantenuto viva la Luce e la Fiamma della Tradizione, senza alterarla, mantenendola nella sua più ancestrale Discrezione, senza mai allontanarvisi, ma rimanendole Figlio Legittimo per decenni, in cui mai ha accettato deformazioni del messaggio originario trasmesso direttamente a GB.

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Senza il costante Risveglio e la costante Partecipazione all’Esistenza di GT, senza la sua tenacia e Volontà, la fase di nuova espansione dell’Istituzione Shan non sarebbe stata possibile. A lui va riconosciuta per l’eternità la gratitudine di tutti quelli che camminano e cammineranno nella Dottrina verso il destino d’immortalità quale li attendi, finché questo piacerà al Principio di ogni cosa.

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